Sono stati liberati ieri i primi dissidenti in Birmania. Nei giorni scorsi il governo del Myanmar aveva annunciato la liberazione di 6.300 prigionieri. La commissione nazionale per i diritti dell’uomo, istituita lo scorso mese dal governo del Paese, aveva richiesto la liberazione dei “prigionieri di coscienza” a seguito delle pressioni della comunità internazionale. “L’amnistia dei prigionieri di coscienza e politici non pericolosi per il Paese” rientra nelle richieste fatte dalle Nazioni Unite al governo birmano, per rimuovere le sanzioni applicate al Paese.
Il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi ha detto di “essere molto contenta per ogni singolo individuo liberato”. Tra i detenuti scarcerati, ci sono alcune figure di spicco dell’opposizione, come il monaco buddhista Shin Gambira, leader delle proteste di piazza del 2007 e condannato a 68 anni di prigione, e l’attore comico e regista Zarganar. Ma Le organizzazioni per i diritti umani non si dicono ancora soddisfatte. I prigionieri politici rilasciati fino ad ora sono infatti poche centinaia, mentre quelli rinchiusi sarebbero oltre duemila.
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