Usa, scricchiola la riforma sanitaria di Obama: niente più assistenza per le cure a lungo termine

Barack Obama ha rinunciato a uno dei principali punti della riforma sanitaria, il piano assicurativo “Community Living Assistance Services and Supports” per le cure a lungo termine: i costi erano diventati «insostenibili». Una marcia indietro e una battuta d’arresto per una delle battaglie politiche sulla quale Obama si era concentrato maggiormente.

Kathleen Sebelius, ministro della Sanità, ha voluto sottolineare alcuni buchi presenti nel piano, che vanno a rendere impossibile la sostenibilità dal punto di vista finanziario. In una missiva inviata al Governo, la donna ha scritto: «In  questo momento non si è trovato il modo per realizzare il Class» perché il piano assicurativo è «insostenibile a livello finanziario». Kathy J. Greenlee, vice di Sebelius, ha dichiarato: «Continueremo a lavorare perché le cose cambino».

Il segretario della Sanità ha detto che la sua decisione «non influirà sul resto della riforma» il cui obiettivo è quello di assicurare una copertura sanitaria a più di 30 milioni di americani non assicurati. Mitch McConnell, capogruppo dei repubblicani al Senato, ha ritenuto il Class come «solo uno degli ingredienti insensati e insostenibili di una riforma insensata e insostenibile».

Dapprima il piano doveva essere finanziato solo dai premi versati da ogni lavoratore che vi volesse contribuire: con un contributo al mese di meno di 100 dollari, si sarebbero assicurati benefici equivalenti a 50 dollari giornalieri per i più poveri, a cominciare dalle medicine.  E proprio su questi presupposti si basa la decisione assunta dal dipartimento della Sanità, che potrebbe mettere a repentaglio una possibile rielezione di Obama nel 2012.

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Le organizzazioni che tutelano gli interessi e i diritti degli anziani e dei disabili hanno manifestato la loro insoddisfazione a causa dell’«enorme bisogno» di una copertura assicurativa per tutti quei malati che hanno bisogno di cure a lungo termine.


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