Julia Gillard, premier austrialiana, in un editoriale pubblicato sul quotidiano The Age, allo scopo di introdurre la conferenza nazionale del partito laburista che si terrà tra qualche settimana a Sydney, ha parlato dell’eventualità di rivedere il divieto di vendere uranio all’India.
Per chi non fosse a conoscenza della questione, ci pensiamo noi a rinfrescargli la memoria. Fu John Howard, a capo dell’allora governo conservatore, a decidere il bando alle forniture di materiale nucleare a Nuova Delhi, proprio quando il gigante asiatico iniziò nel lontano 1998 i suoi test atomici militari. L’India, insieme a Pakistan e Israele, rappresenta uno dei tre paesi i quali, pur avendo a disposizione armamenti nucleari, si sono sempre rifiutati di apporre la loro firma al Trattato di non proliferazione, non consentendo l’ingresso agli ispettori dell’Agenzia atomica internazionale nei loro impianti nucleari militari.
In questi ultimi tempi, l’idea avanzata dalla Gillard ha fatto sollevare il sopracciglio a non pochi: ci si è domandati come mai un Paese inserito all’interno di un sistema di alleanze occidentali come l’Australia voglia vendere uranio ad un paese che ha e continua a violare le leggi internazionali presenti in materia?
In base a ciò che riferisce la stampa australiana, non ci dovrebbero essere ostacoli per l’approvazione del cambio di direzione da parte del partito.
Sarà una semplice coincidenza o una mossa molto astuta da parte della Gilliard il fatto che la proposta sia stata avanzata proprio alla vigilia della visita in Australia da parte del presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, il quale nel 2010 ha voluto perfezionare l’accordo di cooperazione nucleare tra Usa e India.
E’ stato stimato che l’Australia dispone attualmente del 40% delle riserve conosciute di uranio e fornisce il 20% dell’uranio sul mercato dell’export mondiale, anche se al momento non sono presenti sul territorio centrali atomiche. Tuttavia, l’Australia sembra avere un nemico, che si identifica nel Canada, che si appresta ad avviare l’esportazione di uranio verso il paese asiatico.
Insomma, la crescita dell’India non sembra subire battute di arresto, anzi sembra volare sempre più in alto, in quanto ad obiettivi, entro il 2050 sono previsti trenta nuovi reattori.
In questo scenario, figura anche il programma nucleare irariano, anche se è stato detto che persegue esclusivamente scopi civili.
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Al peggio non c’è mai fine… Ora ci si mette pure questa cretina con la tintura malriuscita a mettere in pericolo il mondo… Qualcuno mi spiega quali sono, se esistono, gli scopi “pacifici” dell’uranio?!? O magari la Gillard vuole accaparrarsi questa enorme fetta di mercato prima che lo faccia il Canada, dato che l’India insieme alla Cina è il paese che sta avendo un vero e proprio “boom” economico dopo quello Europeo ai tempi della Rivoluzione Industriale? Ma dove sono andati a finire i trattati internazionali??? Dobbiamo sempre e soltanto subire in some del dio denaro unico e solo nostro sovrano???