Genova: una mostra per non dimenticare che un tempo “I migranti eravamo noi”

E’ stata inaugurata ieri a Genova, al terzo piano del Galata Museo del Mare la MEM, la mostra “Memoria e Migrazione” che testimonia, attraverso un percorso interattivo, la storia delle migrazioni, dall’esperienza italiana del secolo scorso fino a quella più attuale dei migranti che raggiungono il nostro paese dalla Tunisia, dal Marocco e dal Senegal.

Numerose sono le testimonianze delle migrazioni italiane, come quella della zia Amalia, la zia partita per “la Merica” negli anni venti per sfuggire alla situazione di disagio che viveva in Italia.

A raccontare queste storie di speranza 1200 metri quadri con 40 postazioni multimediali attraverso le quali rivivere la storia del nostro Paese.

Lo scopo è quello di intendere la migrazione come una grande avventura, del mare che invece di dividere unisce.  Attraverso una piattaforma interattiva infatti, caricando il proprio cognome, si può vedere che ognuno di noi ha almeno un parente migrato verso “La Merica” per cercare fortuna. E ricordare che ieri i “migranti eravamo noi”.

Una parte dell’esposizione è dedicata alle imbarcazioni utilizzate invece dagli emigranti verso il nostro paese che per molti si sono rivelate delle condanne a morte.

“Proprio i barconi sono la cosa più straordinaria di questa mostra. Spero che chi entra qui, esca con una consapevolezza diversa su ciò che significa emigrazione” Queste sono le parole del sindaco di Genova Marta Vincenzi.

All’inaugurazione erano presenti numerosi migranti ai quali si è rivolto il Presidente della Regione Liguria dicendo: “Questa mostra è in primo luogo per loro, e per far vedere, da Genova, che è solo con la cultura dell’accoglienza e della solidarietà che si può affrontare il problema dell’immigrazione. Credo che da Genova oggi si alzi un bel segnale a tutta l’Italia”


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