Il presidente siriano Bashar al Assad, nella sua residenza di Damasco, ha rilasciato un’intervista alla giornalista americana Barbara Walter, andata in onda ieri sulla televisione americana ABC.
Assad ha dichiarato di non aver mai ordinato alle forze dell’ordine di intervenire sui civili e sparare e non accetta le stime sulle vittime proclamate dall’Onu (più di 4mila in nove mesi) e ha dichiarato: «Noi non uccidiamo la nostra gente. Nessun governo al mondo uccide la propria gente, a meno che non sia presieduto da un pazzo. Io sono diventato presidente grazie al sostegno popolare. Non ci si può sentire in colpa quando si fa del proprio meglio. Ci si può dispiacere per le vite perse, ma non sentirsi colpevoli quando non si sono ammazzate delle persone».
Giustifica dicendo che gran parte delle vittime della rivolta erano sostenitrici del governo e che l’azione della polizia non è manovrata dalle istituzioni, ma è frutto di azioni individuali di agenti che commettono errori.
E continua dicendo:«Chi ha detto che le Nazioni Unite sono un’istituzione credibile?».
Ormai la sua credibilità è bassissima e sono forti le pressioni che la Lega Araba sta esercitando per spingerlo verso le dimissioni.
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