Bilancio provvisorio di almeno dieci morti e circa 500 feriti. Gli scontri del Cairo tra polizia e manifestanti sono scoppiati ieri sera davanti alla sede del governo egiziano e fonti interni alla sicurezza hanno riferito che i soldati sono intervenuti questa mattina per sgombrare il sit-in di protesta. Tutta la zona adiacente a parlamento e governo è stata blindata dai militari con barricate e filo spinato.
“Non è una rivoluzione, ma un attacco all’Egitto”, ha affermato il primo ministro egiziano, Kamal el Ganzouri. Il capo del governo, insediatosi il 7 dicembre, ha accusato i manifestanti per la degenerazione degli scontri: ”Un giovane è stato colpito e ha ricevuto un trattamento illegale e i giovani hanno diritto di chiedere giustizia per questo, però dopo sono usciti giovani che hanno incendiato auto, edifici annessi al Parlamento e la sede del Consiglio dei ministri, senza l’intervento delle forze armate. L’Egitto vive una fase che ha bisogno dell’unità di tutte le forze politiche e dei gruppi sociali”.
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