L’esercito turco ha condotto un’azione militare contro i ribelli del Pkk, al confine con l’Iraq. Ma le 35 vittime non sono terroristi, né simpatizzanti. Sono civili.
“I droni e le telecamere termiche hanno identificato un grande gruppo di individui sul lato iracheno del confine e gli aerei da Guerra sono decollati. Il bombardamento è iniziato alle 23”, si legge in un dispaccio della Dogan, una delle principali agenzia di stampa turche.
Lo Stato Maggiore della Difesa turco ha confermato la ricostruzione, precisando che nella zona colpita “non c’è popolazione civile ma ci sono molte basi delle organizzazioni terroristiche . Gli aerei hanno bombardato la zona dopo che i droni hanno segnalato un movimento verso la nostra frontiera”.
Un tragico incidente, dunque. Che ha inasprito ulteriormente i già precari equilibri tra i separatisti curdi e il governo di Ankara. I combattenti del Pkk hanno incitato alla rivolta i propri seguaci. Bahoz Erdal, uno dei leader del braccio armato dei ribelli, ha dato l’appello alle armi in un comunicato: “Vogliamo dire alla gente del Kurdistan di reagire a questo massacro e vendicarsi con una rivolta”.
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