“Un importante passo avanti sul cammino delle riforme democratiche in Myanmar”, così è stata definito dalla comunità internazionale il rilascio dei prigionieri politici da parte del regime birmano. L’atto di clemenza, firmato dal presidente Thein Sein, ha permesso la liberazione di 650 detenuti, tra cui Min Ko Naing, ex leader del gruppo studentesco “88 Generation Students Group” che guidò le rivolte represse nel sangue nel 1988 e l’attivista Shin Gambira, promotore nel 2007 della Rivoluzione Zafferano.
Già ad ottobre erano stati liberati 200 detenuti politici e si stima che dietro le sbarre ci siano ancora tra i 500 e i 1500 prigionieri. Questi ultimi episodi segnano dei grandi passi avanti verso la democrazia per un Paese che ha annunciato le elezioni per il prossimo 1 aprile e alle quali parteciperà anche la leader dei diritti civili birmani Aung Sang Suu Kyi, premio Nobel per la Pace.
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