“Via entro tre giorni”. L’ultimatum di Boko Haram ai cristiani nigeriani

 

di Francesco Caselli

Per i cristiani del Nord della Nigeria la situazione peggiora di ora in ora. La setta islamica radicale Boko Haram ha lanciato l’ultimatum nei confronti dei cristiani, che dovranno lasciare il Paese entro tre giorni. Dopo le stragi di Natale, dove più di 40 cristiani sono stati uccisi, i terroristi non retrocedono. L’ultimatum avviene a pochi giorni dalla decisione del presidente nigeriano Jonathan Goodluck, cristiano, di proclamare lo stato di emergenza per le zone attaccate durante le feste, che prevede il dispiegamento di truppe nel territorio.

L’ultimatum dei terroristi comprende anche consigli ai musulmani presenti al sud di emigrare al nord, per evitare la rappresaglia dell’esercito nigeriano. Ad affermarlo è il portavoce di Boko Haram, Abul Qaqa che ha dichiarato: “i nostri fratelli musulmani sono avvisati di tornare nel nord, perché abbiamo prove che saranno attaccati. Diamo anche tre giorni di ultimatum a quelli del sud che vivono nel nord della Nigeria, di andarsene via. Abbiamo serie indicazioni per affermare che i soldati uccideranno solo gli innocenti musulmani nelle aree governative dove è stato dichiarato lo stato di emergenza. Noi li affronteremo in modo deciso per proteggere i nostri fratelli”.

La polizia nigeriana ha subito smentito le voci definendole “vuote e senza fondamento”, assicurando invece che tutti i nigeriani saranno al sicuro ovunque risiedano. Yemi Ajayi, portavoce delle forze dell’ordine ha detto: “la polizia nigeriana ha il mandato di proteggere vite e proprietà e continuerà a offrire questa responsabilità senza timori e favoritismi”.

Sull’ultimatum contro i cristiani nel Nord si è pronunciato anche il vescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama, che ai microfoni di Radio Vaticana, ha chiesto al governo di garantire la sicurezza della popolazione: “Noi diciamo no alle rappresaglie e continuiamo a predicare la pace, sperando che tutti noi, in Nigeria, musulmani e cristiani, saremo in grado di lavorare e vivere felicemente insieme. Questa e’ la nostra posizione: no alla violenza, no alla rappresaglia. Vogliamo vivere nella pace”.

Boko Haram è un gruppo terroristico sospettato di collaborare strettamente con al Qaeda e con i talebani afghani, che ha come fine quello di instaurare uno stato islamico dominato dalla sharia. Dopo la morte del suo leader, Mohammed Yussuf, avvenuta due anni fa, il gruppo ha ripreso forza e si è reso colpevole di numerosi attacchi terroristici nei confronti dei cristiani e di alcuni musulmani moderati. I militanti di Boko Haram, definiti i “talebani nigeriani”, sfruttano le difficoltà endemiche del Paese, diviso tra un nord povero a maggioranza musulmana e un sud più ricco e cristiano, per destabilizzare l’attuale governo cristiano e quindi filoccidentale, attraverso lo scontro di civiltà.


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