Nuovi disordini si sono verificati oggi nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, al termine delle preghiere islamiche del venerdì. Secondo quanto riporta Maan News l’esercito israeliano ha tentato di fare irruzione nella moschea Al Aqsa dal tetto; fonti locali hanno riferito nutriti lanci di pietre da parte di fedeli islamici in direzione di credenti ebrei raccolti di fronte al sottostante Muro del Pianto, attacco a cui la polizia ha risposto con bombe sonore e lacrimogeni. Diversi i feriti. Molto probabilmente gli scontri sono sorti anche come protesta all’annuncio dello scorso 22 febbraio con il quale il governo di Tel Aviv ha approvato la costruzione di 500 nuovi alloggi nella colonia di Shilon, in Cisgiordania, e legalizzato retroattivamente 200 unità abitative costruite senza permesso nell’avamposto di Shvut Rachel.
Nella città palestinese di Hebron l’esercito israeliano ha represso violentemente una manifestazione per la riapertura della Shuhada Street (una strada palestinese della città vecchia chiusa dal esercito israeliano) attaccando i manifestanti con lacrimogeni, proiettili di gomma e bombe sonore. I feriti sono oltre 10 e 8 manifestanti sono stati arrestati.
Anche il campo profughi di Qalandia, vicino al checkpoint che porta alla città palestinese di Ramallah, è stato teatro di feroci scontri, sorti durante una manifestazione di risposta a quanto accaduto a Gerusalemme. Decine di ragazzi sono stati feriti, tra cui 3 ragazzi e 2 bambini gravi. Il 25enne Tal’at Omar, profugo abitante del campo Qalandia, è morto negli scontri.
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