Alla vigilia dell’anniversario del Trattato di Waitangi, tra le tribù Maori e i coloni britannici il 6 febbraio 1840, il premier neozelandese John Key è stato sommerso dei fischi dei Maori. Dopo pochi giorni dalla rumorosa protesta degli aborigeni australiani che aveva costretto alla fuga la premier Julia Gillard durante le celebrazioni dell’Australia Day, è il momento della protesta dei nativi della Nuova Zelanda. La rabbia è scoppiata quando il premier Key ha tentato di pronunciare una frase in lingua maori. Gli agenti di sicurezza del premier sono intervenuti, facendolo salire in auto e portandolo via.
Dietro le proteste ha ragioni politiche, dal momento che si teme che i nuovi proprietari delle compagnie un tempo pubbliche ora parzialmente privatizzate non rispettino tutti gli accordi con la comunità Maori. E i tre deputati del Maori Party, che al momento sostengono il National Party del premier Key hanno minacciato di togliere al governo i loro voti.
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