Nella capitale del famoso arcipelago delle Maldive, Malè, sono attualmente in corso scontri tra la polizia e migliaia di sostenitori del presidente Mohamed Nasheed, che è stato obbligato a rendere le sue dimissioni. Secondo diverse fonti, l’ex presidente, coinvolto in prima persona negli scontri, avrebbe riportato una ferita alla testa. Sono stati riportati scontri anche all’interno di due atolli, Addu e Thinadhoo.
Il deputato del Partito democratico, nonchè cugina di Nasheed, ha commentato così i disordini: «I sostenitori del presidente erano migliaia, polizia e militari in assetto anti sommossa li hanno caricati usando anche spray urticanti. C’era gente a terra insanguinata, un uomo è morto, cinque deputati sono sotto la custodia della polizia. Il presidente del partito, Moosa Malik è stato accoltellato, ora è in ospedale in condizione critiche, non sappiamo se sopravviverà. Molti attivisti feriti sono andati nei due ospedali, ma è arrivata la polizia che li ha picchiati anche lì. A causa di questa violenza la gente ha occupato per protesta sette stazioni di polizia nelle principali isole».
Un portavoce del Partito democratico delle Maldive, all’interno del quotidiano indipendente online Minivan News, ha dichiarato che il ritrovamento di sostanze alcoliche ed illecite nel corso della perquisizione in casa dell’ex presidente è stato fatto solo per porre in cattiva luce Nasheed e «per creare appoggio al colpo di stato realizzato contro il presidente». Attualmente, si è insediato il neo-presidente Waheed Hassan.
Insomma, una situazione che appare ancora estremamente tesa e, nel frattempo, è atteso l’arrivo delle legazioni di Onu, Commonwealth e forse anche dell’Unione europea.
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