Quando Silvio piangeva i migranti respinti

 

La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per i respingimenti, verso la Libia e senza aver prima attuato un’identificazione, dei barconi carichi di migranti. Roberto Maroni, l’ex ministro dell’Interno principale sponsor della politica di respingimenti del governo Berlusconi, parla di “incomprensibile picconata del buonismo peloso” e di “una sentenza politica di una corte politicizzata”.

A questo punto ci è sembrato spontaneo fare un collegamento mentale al 1997, quando l’allora Ministro degli Interni, Giorgio Napolitano, intervenne alla Camera dei Deputati: “Accanto ai controlli all’ingresso, sono indispensabili misure di efficace respingimento o espulsione di quanti siano penetrati (o nel momento in cui abbiano tentato di penetrare) clandestinamente nel nostro territorio. A questo riguardo vi è una casistica elaborata molto accuratamente nel disegno di legge”. E quando avvenne l’incidente della Kater I Rades, speronata da una nave militare italiana ad Otranto. Nel tragico incidente morirono 100 migranti albanesi. Scatenando la compassione di Silvio Berlusconi, il cui governo sarebbe stato poi responsabile dei respingimenti di barconi in Libia.

 


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