E’ stato sventato dai servizi segreti russi e ucraini un attentato a Vladimir Putin organizzato da un gruppo di terroristi islamici. Nel dare la notizia, la tv di Stato di Mosca ha precisato che l’omicidio avrebbe avuto luogo dopo le elezioni presidenziali del 4 marzo p.v. alle quali l’attuale primo ministro russo è candidato.
Dopo la sua rielezione alla più alta carica della Federazione, un gruppo di fuoco ceceno proveniente dagli Emirati Arabi Uniti avrebbe fatto esplodere una bomba al passaggio del corteo di Putin.
Secondo una prima ricostruzione fornita dai servizi segreti russi, tutto è iniziato all’inizio di gennaio in Ucraina, quando a Odessa si verificò un’esplosione in una abitazione che uccise un ceceno e ustionò un suo connazionale, poi arrestato. Quest’ultimo avrebbe confessato che stava preparando un attentato contro Putin insieme ad altri ceceni.
Nel mese di febbraio i servizi segreti avrebbero arrestato tre ceceni, tra cui il presunto capo del gruppo, Adam Osmaev, 31 anni. Anche lui avrebbe confessato, sostenendo di essere arrivato a Odessa dagli Emirati Arabi Uniti via Turchia con l’ordine del capo dei ribelli caucasici Doku Umarov di organizzare alcuni attentati contro strutture economiche e contro Putin subito dopo le presidenziali del 4 marzo.
Nel notebook di Osmaev è stato rilevato materiale che conferma il piano, tra cui immagini del corteo di vetture che accompagna e scorta Putin nei suoi movimenti. Osmaev era ricercato perché accusato di aver pianificato un attentato a Mosca il 9 maggio2007, inoccasione dell’anniversario della vittoria sovietica contro i nazisti.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Americhe20 Dicembre 2024Usare l’AI per ridare un’identità a 10 milioni di schiavi afroamericani
- Centro e Sud America20 Dicembre 2024Capoeira, la ‘danza’ che preparava gli schiavi alla libertà
- Nord America19 Dicembre 2024La vita straordinaria di Elizabeth Miller, da Vogue a reporter di guerra
- Europa19 Dicembre 2024La doppia vita di Solomon Perel, nella Hitlerjugend per sopravvivere all’Olocausto