di Valentina Pomatto
Domenica 26 febbraio i cittadini senegalesi si sono recati alle urne in massa per eleggere il 4° Presidente della Repubblica dall’indipendenza. Nella giornata di voto non sono state registrate particolari violenze, contrariamente a quanto lasciavano presagire i ripetuti disordini delle settimane precedenti.
Strade praticamente vuote (sono stati proibiti gli spostamenti tra Regioni), lunghe code ai seggi elettorali ed osservatori del Cena (Commission électorale nationale autonome), dell’Unione Europea e dell’Unione Africana dislocati in vari punti del Paese.
Nonostante non si siano verificati episodi particolarmente gravi nei seggi, i casi di frode e corruzione non mancano: a Nioro (nella Regione di Kaolack) si è scoperto che due giovani hanno votato due volte; a Diourbel e a Touba sono stati notati ritardi nell’inizio del voto e nello scrutinio; a Rufisque, degli uomini in possesso di armi bianche sono stati arrestati dalla polizia; altri casi si acquisto di schede sono stati segnalati a Tambacounda e nella periferia di Dakar. L’entità dei brogli resta da definire e sarà la Commissione Elettorale Nazionale Autonoma a rispondere al riguardo.
Il capo della missione d’osservazione elettorale dell’Unione Europea, Thijs Berman, a due giornai dall’appuntamento elettorale ha denunciato pubblicamente una certa mancanza di trasparenza nella distribuzione delle schede. Giovedi 23 febbraio, durante una visita della missione d’osservazione elettorale dell’Unione Europea alla città di Touba, veniva constatato che dovevano ancora essere consegnate 500.000 schede elettorali. Lo stesso giorno, il Ministro senegalese Cheikh Guèye affermava che restavano 469.122 schede da distribuire sull’insieme del territorio nazionale. I dati forniti sono stati poco chiari e spesso discrepanti: “Non sappiamo esattamente a che punto siamo nella distribuzione” ha affermato Thijs Berman.
Lo spoglio delle schede, iniziato immediatamente dopo la chiusura delle urne, è ancora in corso e dunque si può ad oggi parlare solamente di risultati parziali e di proiezioni statistiche.
Il Presidente Abdoulaye Wade si colloca al primo posto, con il 30% dei voti, seguito da Macky Sall (primo ministro del governo Wade dal 2004 al 2007) al 25%. Al terzo posto si trova Moustapha Niass, leader della coalizione d’opposizione “Benno Siggil Senegal”. Idrissa Seck, sindaco di Thiès ed ex primo ministro di Wade, che veniva indicato tra i favoriti, nelle proiezioni attuali ottiene appena il 7% dei voti collocandosi al 5° posto.
Sembra ormai inevitabile che ci sarà un secondo turno elettorale che, con alta probabilità, vedrà il confronto tra Abdoulaye Wade e Macky Sall. Lo scenario più verosimile è che i voti dei 12 candidati esclusi dal ballottaggio confluiscano su Macky Sall, creando una coalizione compatta contro Wade.
Quest’ultimo è ben cosciente della concreta possibilità di perdere al secondo turno e di dover lasciare il potere dopo 12 anni di presidenza. Nella conferenza stampa di lunedì 27 febbraio è apparso meno sicuro di sé rispetto al solito e ha cambiato tono, mostrandosi più umile e misurato. Il trionfo al primo turno, che Wade annunciava prima delle elezioni, è lontano dal realizzarsi e il Presidente è consapevole che la strada per lui è in salita. Macky Sall, che spera di riunire attorno a sé la maggior parte dei partiti e dei movimenti, ha affermato che il secondo turno sarà una sorta di referendum contro Wade.
E mentre l’opinione pubblica nazionale e internazionale si congratula per la maturità democratica del popolo senegalese, si attendono i risultati definitivi del primo turno elettorale, con la prospettiva di tornare alle urne il 18 marzo per il ballottaggio.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Nord America16 Marzo 2024Quando Marlon Brando rifiutò l’Oscar per Il Padrino in solidarietà con i Nativi Americani
- Nord America5 Marzo 2024Nat Turner, lo schiavo-profeta che mise a ferro e fuoco la Virginia
- Italia5 Marzo 2024“Non abbiamo bisogno di odio. Mio figlio non sarà Balilla”
- Africa4 Marzo 2024I sudafricani bianchi che hanno lottato contro l’apartheid