“Non viene consentita l’evacuazione dei feriti, in violazione della Convenzione di Ginevra”. E’ la denuncia di Emergency che, dopo aver richiesto un corridoio umanitario per evacuare i feriti a Helmand (provincia del sud dell’Afghanistan, sotto intensi bombardamenti Nato), ha segnalato che le cliniche e i posti di primo soccorso da due giorni non ricevono feriti “in quanto la zona è stata del tutto bloccata”.
“Né l’ospedale, né il posto di primo soccorso di Grishk, il più vicino alla zona dei bombardamenti, hanno visto arrivare pazienti”, dichiara Emanuele Nannini, coordinatore del programma di Emergency in Afghanistan. “Una cosa alquanto strana, data l’intensità degli scontri, soprattutto se si pensa che solo nelle cliniche più piccole curiamo almeno un paziente al giorno. Generalmente viene consentito alla popolazione di scappare dalle aree bombardate e di curare il feriti, in questo caso è andata diversamente”, ha aggiunto il coordinatore.
Lo staff di Emergency è stato avvisato della situazione dagli anziani della popolazione locale che segnalano posti di blocco per impedire che i feriti si allontanino dall’area degli scontri. “Tutto ciò costituisce un’aperta violazione del diritto umanitario internazionale oltre a rappresentare un’offesa alla nostra coscienza civile”, ha aggiunto Nannini. “Attraverso la Croce Rossa abbiamo chiesto alle forze Isaf di aprire un corridoio. Ma al momento non abbiamo ancora ricevuto risposta”.
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