Berlino, chiude la “galleria collettiva” Tacheles. Al suo posto un albergo di lusso

Mattia Luigi Nappi

La Kunsthaus Tacheles, uno dei simboli di Berlino, sta per sparire. Nel 1990 un collettivo di artisti aveva occupato questo magazzino in fase di demolizione facendone un centro sociale; ben presto però si è trasformato in un immenso laboratorio artistico che ha dato la possibilità a molti artisti internazionale di esternare la propria creatività. La banca HSH Nordbank, proprietaria dello stabile, demolirà l’edificio per farne un hotel di lusso.

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Prima di essere occupata la struttura è stata anche un centro commerciale e, negli anni del nazismo, è stato un covo delle SS, resistendo ai bombardamenti della 2° Guerra Mondiale. Per convincere gli artisti a lasciarla sono stati pagati circa un milione di euro. Ma non tutti si sono lasciati comprare. Infatti i pochi artisti che continuano l’occupazione sono supportati da un centinaio di sostenitori del progetto che, manifestando la loro solidarietà, hanno portato cibo e acqua ai resistenti. Per mesi. Fino a quando non è intervenuta la polizia che ha sgomberato l’edificio. Novemila metri quadri di mostre, esposizioni, cineforum e laboratori artistici saranno rasi al suolo e quindi sculture e dipinti finiranno per strada.


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