La Corte Suprema di Gerusalemme si è pronunciata, disponendo l’abbandono da parte dei coloni di Migron, dell’avamposto nei pressi di Ramallah dove risiedono all’incirca 300 persone. Così la Corte ha rigettato il compromesso messo a punto da parte del governo israeliano.
Tuttavia, l’ordine di evacuazione era già stato emanato in un’altra sentenza (2 agosto del 2011), ma nel frattempo il governo Netanyahu aveva raggiunto un accordo con i coloni avanzando la richiesta alla Corte di lasciare i coloni nelle loro case fino a quando non ne fossero state edificate di nuove nelle vicinanze. Come data per lo spostamento si era deciso il novembre del 2015, ma la Corte ha rigettato questo accordo dal momento che «accettarlo significherebbe farsi beffe della legge». Perciò, il trasferimento dovrà avvenire in via definita il 1° agosto 2012.
Netanyahu ha dichiarato: «Il governo rispetta le sentenze e opera in accordo con le leggi di Israele». A proposito della decisione della Corte, Shimon Riklin, uno dei fondatori dell’avamposto, ha detto: «Un’espulsione a forza degli abitanti di Migron rischia di provocare spargimenti di sangue». I coloni ritengono che i querelanti palestinesi non hanno dato prova della proprietà della terra e che il governo li aveva supportati nella costruzione dell’avamposto, anche se non in via ufficiale. Il portavoce della comunità, Iati Chemo, ha affermato: « I residenti di Migron hanno ricevuto una sentenza severa basata sulla falsa pretesa di una proprietà della terra e il cui obiettivo è l’espulsione di gente pacifica».
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