Sono quasi 30mila i migranti provenienti dal Punjab stabilizzatisi tra Roma e la provincia di Latina. Noti ai più per le loro multicolori celebrazioni religiose, per le feste e le danze, i sikh laziali sono principalmente impiegati come braccianti. E, distogliendo leggermente lo sguardo dalle pittoresche tradizioni popolari, si scoprono storie di sfruttamento, di caporalato e schiavitù.
Come riporta in Paese Sera il sociologo Marco Omizzolo, autore del video insieme a Giordano Cossu, Saverio Paoletta e Harvinder Singh, “nell’Agro Pontino esiste da anni una comunità numerosa e pacifica. Si tratta dei sikh, migranti provenienti dal Punjab. Sono impegnati prevalentemente in agricoltura come braccianti. Un lavoro durissimo per il quale guadagnano poche centinaia di euro al mese. Le loro condizioni di lavoro, a volte, rasentano la schiavitù”.
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