Oggi 21 marzo mentre l’occidente non si accorge dell’arrivo della primavera, in Iran, Afghanistan, Pakistan come in alcuni paesi dell’Asia centrale come il Turkmenistan e il Kazakistan, viene celebrato il Nawruz, una ricorrenza tradizionale che celebra l’avvento del nuovo anno.
La festa del Nawruz, antica di 15.000 anni, deriva dall’unione di due parole antico-persiane: nava (nuovo) e rəzaŋh (giorno). Nato in Iran, la festività è considerata a seconda dei Paesi un evento popolare, simile al capodanno occidentale mentre è portatrice di forti simboli religiosi in altri.
In Iran, la preparazione inizia già in Esfand, l’ultimo mese dell’inverno ed è accompagnata da tradizioni e rituali quali il Khane Tekani (pulizia della casa) e il Chaharshanbe Suri (la festa del fuoco) e si conclude con la preparazione dell’Haft Sin, in persiano “Sette S”, che consiste nell’imbandire una tavola con sette elementi culinari, simbolo dei setti arcangeli con i quali Zarathustra tremila anni fa ha fondato la religione persiana.
Meno religioso è il Nawruz curdo, che consiste in festeggiamenti tra le strade accompagnati da danze e canzoni popolari. Le donne si vestono di colori sgargianti, mentre gli uomini sventolano bandiere dipinte di rosso, verde e giallo, i colori del popolo curdo. La festività, considerata un momento di unità nazionale, è stata vietata in Turchia fino al 2000. Non sono mancati negli anni passati episodi di violenza, dove diversi curdi sono stati arrestati dalle forze di polizia turche perché sorpresi a festeggiarlo. Oggi la festa è riconosciuta in Turchia e mobilità ogni anno più di un milione di persone nella sola città di Diyarbakir, nel Kurdistan turco.
Nel video, una tipica danza araba per festeggiare il Nawruz, in iraniano Nayruz
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