Novartis e la guerra al governo indiano: no ai farmaci a basso costo

di Marco Foglietti

Il rischio è che gran parte delle popolazioni povere nel mondo, soprattutto nella regione indiana, non possa non avere più accesso ai farmaci generici. Il colosso farmaceutico Novartis infatti, dalla sua sede legale in Svizzera, ha fatto partire una denuncia contro il governo indiano, reo di aver prodotto, e di continuare a farlo, versioni generiche di farmaci a basso costo, brevettate dalla Novartis. La sentenza finale sarà emanata a fine marzo dalla Corte suprema indiana. Nonostante le rassicurazione del gigante svizzero, restano comunque alte le probabilità che una gran fetta della popolazione mondiale veda allargarsi quel gap, in termini di risorse farmaceutiche, rispetto ai Paesi “sviluppati”.

Questo perché il governo indiano è da anni ormai uno dei più grandi produttori e distributori di farmaci generici a basso costo, non solo nel panorama nazionale, ma anche in quello mondiale, “guarendo” migliaia di persone tra bambini, donne e anziani da alcuni mali tranquillamente risolvibili in un paese occidentale. Proprio per questo Medici Senza Frontiere ha lanciato una petizione, “Drop the case”, che invita la Novartis a fare un passo indietro e a non contrastare l’attività del governo indiano in relazione alla produzione di farmaci a basso costo.

Sono molti i precedenti in cui il governo indiano è stato contestato e chiamato in giudizio da importanti aziende farmaceutiche, come ad esempio la Bayer nel 2010. Questa volta, però, la situazione è più delicata. In ballo c’è la vita di milioni di persone, che trovano giovamento nei medicinali indiani e che rischiano di rimanervi senza. C’è di mezzo la vita di milioni di bambini che ancora oggi, muoiono per una stupida infezione.

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La speranza è che per una volta il cinismo della logica affarista non prenda il sopravvento sul bene più prezioso, non quantificabile con gli zeri: la vita.


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