A un anno dall’inizio della rivolta in Siria, sono più di 8.000 le vittime civili stimate dall’Onu. Nonostante il dato sconcertante, i comunisti ucraini hanno dichiarato di appoggiare colui che è considerato il principale responsabile di questo massacro, il presidente Bashar al-Assad, accusato dalla comunità internazionale di tentare di sedare la rivolta nel sangue.
A pubblicare la dichiarazione è la testata in lingua inglese ‘Kyiv Post’, aggiungendo che una delegazione del partito comunista ucraino, formata da tre deputati, avrebbe incontrato il presidente siriano a Damasco tra il 3 e il 7 marzo. “La nostra posizione come partito comunista – sostiene il deputato Ievhen Tsarkov – è di pieno sostegno al governo siriano”. Il parlamentare nega inoltre che Damasco stia reprimendo la rivolta con la violenza e accusa estremisti, agenti stranieri e governi occidentali di complottare per destabilizzare il paese e rovesciare il governo.
Tsarkov punta infine il dito contro il presidente ucraino Viktor Ianukovich, colpevole secondo lui di non aver assunto una posizione definitiva sulla Siria per “timore dell’Occidente”. Il partito comunista è la quarta forza politica in Ucraina ed è rappresentato in parlamento da 27 deputati. Alle elezioni parlamentari del 2007 ha ottenuto il 5,39% dei voti.
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