Morte e distruzione ad Homs, la città roccaforte dell’opposizione al regime del presidente siriano Bashar al Assad. 47 cadaveri sono stati ritrovati sgozzati in due quartieri della città, una vera e propria esecuzione di massa ad opera delle forze fedeli a presidente. Fino adesso sono identificati i corpi di 57 vittime, donne, bambini, senza distinzione.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che con il diffondersi della notizia del massacro di Homs, centinaia di famiglie sono fuggite dalla città per paura di subire la stessa sorte.
Nel filmato, un attivista mostra i corpi di donne e bambini. Molti hanno il cranio spaccato, altri ancora gli occhi aperti, altri corpi sono straziati con fuoriuscite di materia celebrale. Altri cadaveri presentano delle bruciature estese, altri tagli alla gola o pallottole in fronte. Un vero e proprio massacro.
Secondo l’agenzia di Stato, Sana, i video sarebbero opera di gruppi di terroristi che hanno sequestrato, ucciso e mutilato un numero imprecisato di civili a Homs per filmarli e mandarli in onda, suscitando così reazioni internazionali contro la Siria. Diversa invece la versione degli attivisti per i quali la strage è stata compiuta dalle forze governative fedeli ad Assad.
Dopo la notizia del massacro, il Consiglio nazionale siriano ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per prendere posizione contro il regime e le sue azioni. Intanto l’Iran ha confermato il suo pieno appoggio alla Siria e accusa gli Stati Uniti insieme ai Paesi arabi per la sanguinosa crisi in atto nel Paese, costata fino ad oggi 7.500 vite umane.
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