Le lacrime di Putin, in occasione della vittoria alle presidenziali, fanno il giro del mondo ma commuovono pochi. Lo “zar” ha vinto sfiorando il 64% delle preferenze, lasciando dietro di lui Gennady Zyuganov del Partito Comunista e il miliardario Mikhail Prokhorov.
Le opposizioni non ci stanno e contestano i risultati accusando Putin di brogli. Secondo la ong Golos i dati forniti dalla commissione elettorale sarebbero stati gonfiati, nel caso di Putin, del 14%. Un’accusa che parte dal confronto con lo scrutinio parallelo messo in piedi da Golos, con sms inviati dagli osservatori ai seggi accreditati al progetto.
Ad avvalorare questa tesi, un video virale girato da una webcam di un seggio elettorale russo che mostra alcune persone non identificate inserire una scheda dopo l’altra nelle urne. Il video è uno dei tanti apparsi su internet e la Commissione elettorale centrale di Mosca ha subito fatto sapere che i risultati del seggio in questione sarebbero stati invalidati. Ma Putin ha vinto ugualmente.
Secco il commento della Novaia Gazeta, il giornale per cui lavorava Anna Politkovskaia che scrive: “Si possono truccare le elezioni, ma non si può ingannare il popolo”.
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