L’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) ha lanciato una campagna contro l’abitudine di fare gli acquisti al di là della frontiera. Nel 2011 la forza del franco ha spinto i consumatori svizzeri a comperare all’estero (Italia, Francia, Germania) per un ammontare stimato a 5 miliardi di franchi, rammenta l’organizzazione in una nota. Le conseguenze economiche sono già percettibili e non solo nelle regioni di frontiera. I comparti maggiormente colpiti sono il commercio al dettaglio, l’artigianato, il turismo e la ristorazione. “Se non si combatte tale tendenza – si legge in un comunicato – la contrazione massiccia del fatturato di tali rami porterà inevitabilmente a una pesante perdita di posti di lavoro e di apprendistato”.
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