Il vicepresidente iracheno, Tareq al-Hashemi, al centro di una crisi politica che sta esasperando le divisioni tra le tre componenti del paese (sciiti, sunniti e curdi), ha lasciato oggi la regione autonoma curda nel nord del paese ed è andato in Qatar.
Hashemi, uno dei politici di punta della minoranza sunnita, è accusato dal governo di Baghdad, guidato dagli sciiti, di aver formato una sua milizia, un’accusa che lui smentisce. Da dicembre grava su di lui un ordine di cattura e un divieto di espatrio e da allora si era rifugiato nella zona autonoma curda.
“La visita, – hanno precisato i suoi collaboratori – dovrebbe durare alcuni giorni, poi visiterà altri paesi che saranno annunciati in seguito. Quindi tornerà nella sua residenza nel Kurdistan”. Un consigliere del primo ministro, Nuri al Maliki, ha detto che la sua partenza costituisce “una violazione della legge, e le autorità aeroportuali di Arbil dovranno far fronte a conseguenze legali”. In giornata Maliki era intervenuto sulla questione mostrando tutta la sua irritazione per l’arrivo a Doha del vicepresidente.
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