Grazie al video diffuso dall’emittente tv americana Pbs, durante la trasmissione “Need to Know” è tornato alla ribalta un caso che risale al 2010, ma che, come spesso accade, solo l’impatto emotivo delle immagini è riuscito a far emergere in tutta la sua brutalità.
Nel filmato si può vedere un uomo a terra, raggomitolato in posizione fetale, che chiede disperatamente aiuto. Intorno a lui una quindicina di agenti, alcuni dei quali lo colpiscono ripetutamente con manganelli e una pistola elettrica (taser). L’uomo aggredito, Anastasio Hernandez Rojas, 42, anni, purtroppo dopo alcune ore è morto e ora la famiglia chiede giustizia.
Teatro della violenza i locali della Polizia americana al confine con il Messico. Gli agenti della Customs and Border Protection (CBP) si sono difesi affermando di essere stati costretti al trattamento violento, dal comportamento aggressivo di Hernandez-Rojas e che l’uso di manganelli e taser era finalizzato a «sottomettere l’individuo e mantenere la sicurezza degli agenti».
Le immagini diffuse però smentiscono nettamente la tesi dei poliziotti, in quanto dimostrano come “l’individuo” fosse già “sottomesso”. Il video è stato girato da una donna di Seattle, Ashley Young, la quale la notte dell’aggressione si trovava ad attraversare un ponte tra il Messico e gli Stati Uniti insieme ad altre persone.
Dal racconto della donna si apprende come Hernandez-Rojas avesse le manette e non avesse dimostrato alcuna intenzione di aggredire gli agenti i quali invece continuavano a urlargli si smettere di resistere colpendolo con il taser almeno 5 volte. La Young ha poi aggiunto «Mi sono sentita come se avessi assistito ad un omicidio».
L’accaduto ha richiamato una piccola folla su ponte, e gli spettatori increduli hanno iniziato a gridare agli agenti di fermarsi. Alcuni agenti sono saliti sul ponte – ha raccontato ancora la Young – e hanno ordinato alle persone di sgomberare, chiedendo inoltre ai testimoni di consegnare i propri telefoni o cancellare i video registrati.
Secondo l’inchiesta della Pbs, negli ultimi due anni ben otto persone sono morte lungo il confine con il Messico in circostanze poco chiare. L’avvocato della la famiglia Hernandez Rojas, Eugene Iredale, ha dichiarato che il coroner dopo la morte dell’uomo ha stabilito si fosse trattato di omicidio, ma il caso non è stato approfondito.
Dagli atti della causa avviata nel gennaio 2011, si apprende che il povero Anastacio, padre di cinque figli, probabilmente ha attraversato illegalmente il confine e che gli agenti si sono accaniti contro di lui dopo che l’uomo aveva chiesto di vedere un giudice dell’immigrazione.
Paola Totaro
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