È corsa contro il tempo nel ghiacciaio di Siachen, al confine tra Pakistan e India, dove stamani più di 100 soldati pachistani sono stati sepolti da una valanga nella regione contesa del Kashmir. A dare la notizia alla “BBC online” è il portavoce dell’esercito, il generale maggiore Athar Abbas, dichiarando che alcuni corpi sono stati recuperati, ma non ha specificato quanti siano i sopravvissuti.
La valanga ha colpito una base militare vicino al ghiacciaio Siachen, sulle montagne dell’Himalaya, nella regione del Kahsmir, contesa sia dall’India che dal Pakistan, e dove sono dispiegati migliaia di soldati di entrambi i Paesi. Le operazioni di salvataggio sono tuttora in corso e le condizioni meteorologiche sono abbastanza favorevoli.
In base alle prime informazioni, sono almeno 130 i soldati “inghiottiti” dalla valanga che ha colpito la base nel distretto di Gayari. L’esercito afferma che la “priorità è quella di salvare vite umane”; elicotteri, cani addestrati e diverse truppe sono state inviate nella zona per aiutare le squadre di soccorso. In quella zona remota tra l’altro, è particolarmente difficile lanciare una missione di salvataggio. Il maggiore Abbas ha dichiarato: “è troppo presto per dire quanti soldati siano riusciti a sopravvivere. Il ghiacciaio di Siachen è noto come il campo di battaglia più alto del mondo e i soldati, indiani e pachistani, sono stati dispiegati ad altitudini fino a6.700 metri”.
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