Con alcuni mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, prevista il 15 febbraio 2013, si è dimesso il presidente serbo Boris Tadic. Le elezioni presidenziali si terranno con ogni probabilità il 6 maggio prossimo, in contemporanea con quelle legislative e municipali. Tadic è il numero uno del partito democratico, prima forza dell’attuale governo filo-europeista e nonostante le dimissioni anticipate, gli intenti del leader sono quelli di riproporsi: correrà per il terzo mandato alla prima carica dello stato.
“Mi candiderò alle presidenziali con pieno ottimismo per favorire sviluppi positivi nel nostro paese”, ha detto Tadic ai giornalisti annunciando le sue dimissioni. “Le elezioni – ha aggiunto – saranno difficili, ma offriranno al tempo stesso ai cittadini l’occasione per pronunciarsi su quale strada intendono seguire. “Sono assolutamente sicuro che vinceremo. Ora nessuno mi potrà accusare di essere attaccato alla poltrona”, ha aggiunto scherzando.
Subito dopo ha ricordato le idee politiche che intende seguire. “Io propongo la strada dell’integrazione europea e del mantenimento dell’integrità territoriale del nostro paese”, ha detto il presidente dimissionario. Ha concluso aggiungendo che il suo partito “non riconoscerà l’indipendenza del Kosovo”.
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