Azerbaijan, Eurovision tra musica e protesta

Quest’anno ad ospitare l’Eurovision song contest è stato l’Azerbaijan, dopo la vittoria nella passata edizione di El e Nikki. La loro canzone ha aperto la serata finale. Più di 100 milioni di telespettatori hanno partecipato all’evento musicale costato 50 milioni di euro e nel quale si sono battuti 26 concorrenti.

“Tutte le cose che stanno accadendo, questo edificio enorme, tutte queste persone e gli ospiti stranieri che sono venuti in Azerbaigian a causa nostra, è incredibile” ha detto il vincitore della scorsa edizione Nigar Jamal, in arte Nikki.

Per organizzare l’evento c’è stata un corsa contro il tempo. Il produttore dello show, Jörg

Grabosch ha detto: “Ciò che ha reso speciale questa edizione dell’Eurovision song contest è che è la prima volta che si è tenuto in un’arena di nuova costruzione. Quando abbiamo iniziato i preparativi, 8 mesi fa, non c’era nulla. Immaginate un’isola senza nulla, dove all’improvviso sorge uno stadio”.

L’evento musicale si è inserito in una cornice negativa per il popolo dell’Azerbaijan. Infatti mentre sul palco regnava la musica fuori per le strade veniva repressa la protesta d’opposizione contro il presidente Ilham Aliev. Oltre 30 persone sono state arrestate dalla polizia, che secondo quanto ha riportato un reporter dell’AFP, hanno fatto salire gli arrestati in alcuni van parcheggiati vicino ad un pullman con i colori dell’Eurovision.


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