Il presidente boliviano Evo Morales ha dichiarato di voler nazionalizzare la totalità della Transportadora de Electricidad S.A., ossia la compagnia di proprietà della Red Electrica, società iberica. Il presidente “indio”, eletto nel gennaio 2006, aveva in realtà già nazionalizzato in passato aziende legate all’energia: basti ricordare che il 1° maggio del 2006 emanò un decreto per la nazionalizzazione del gas naturale, mantenendo fede alla sua promessa di “ riportare nelle mani dello stato plurietnico boliviano quello che gli è stato ingiustamente tolto”.
Alla dichiarazione del presidente, acclamata dalla popolazione, sono subito seguiti i fatti: l’esercito ha raggiunto Cochabamba, sede dell’azienda, circondando e occupando il sito con tanto di striscioni portati dalla gente. Motivo principale della statalizzazione, secondo Morales, è lo scarso reinvestimento dell’azienda in programmi di sviluppo e strutture per la popolazione locale: solo 5 milioni l’anno in 16 anni di sfruttamento.
Ennesimo colpo alla Spagna quindi, ex potenza coloniale ma con ancora parecchi interessi economici nella zona: Madrid ha dichiarato di essere stata avvertita solo due ora prima delle intenzioni del presidente. “ Spero a questo punto che ci saranno i giusti e legittimi risarcimenti” ha tuonato il ministro dell’economia spagnolo Luis de Guindos.
Emiliano Rossano
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