Per la prima volta negli Stati Uniti le nascite delle minoranze superano quelle dei bianchi di discendenza europea. Se nel 1990 le nascite delle minoranze rappresentavano il 37% di quelle totali, oggi sono arrivate al 50,4%. Questo fenomeno però non inciderà molto sulla pressione demografica delle minoranze, in quanto è combinato al calo dell’immigrazione, ma potrà avere un impatto nella mentalità delle nuove generazioni che cresceranno con una maggiore apertura, confrontandosi direttamente con le differenze.
A conservare i tassi di crescita più alti sono gli asiatici e i latinos, anche se in calo, e costituiscono rispettivamente il 4,8% e il 16,7% della popolazione americana. I neri sono al 12,3% mentre i bianchi faticano a mantenere il pareggio tra nati e morti.
Complessivamente le minoranze contano ora il 36% della popolazione americana, ma a questi tassi di crescita nel 2040 sorpasseranno la vecchia generazione bianca. In alcuni stati, come la Hawaii, il New Mexico, il Texas e nel Discrict of Columbia, le minoranze hanno già superato la “maggioranza”.
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