In Thailandia, un uomo di 62 anni, Ampon Tangnoppakul, è stato trovato morto in carcere, dopo essere stato condannato a 20 anni di reclusione per aver spedito quattro sms, giudicati dalla famiglia reale offensivi. L’avvocato di Ampon ha dichiarato che il condannato da tempo aspettava una grazia da parte del Re. Inoltre i registri medici mostravano che aveva un cancro al cavo orale e il suo stomaco gonfio, un fatto questo tutto da chiarire, infatti secondo i testimoni Ampon prima di morire stava bene e non dava segni di cedimento fisico.
Ampon, noto anche come “zio SMS” era stato arrestato con l’accusa di aver inviato nel maggio 2010 quattro sms al telefono del segretario privato dell’allora premier Abhisit Vejjajiva. Il giudice lo ha condannato a 5 anni per ciascuno dei messaggi, il contenuto dei quali è stato considerato anti-monarchico. Amnesty International ha ritenuto Ampon un “prigioniero di coscienza”. Non è il primo caso di processo in Thailanda per “lesa maestà”: Joe Gordon, il blogger americano di origini thailandesi che aveva tradotto e pubblicato online pezzi della biografia bandita del re Bhumibol Adulyadei e che ad ottobre 2011 aveva chiesto aiuto ad Obama, ancora sta scontando i suoi 15 anni di prigione.
F.C.
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