E’ bufera tra i repubblicano dopo che Richard Grenell (Mitt Romney lo aveva nominato solo due mesi fa suo portavoce per la politica estera e la sicurezza nazionale) si è dimesso spiegando di aver subito attacchi da parte dei conservatori per la sua omosessualità manifesta. In una dichiarazione al Washington Post, Grenell, che aveva lavorato anche con Bush, ha affermato che la sua «capacità di parlare in modo chiaro e deciso» di politica estera «era gravemente diminuta dalla discussioni, super di parte, su questioni personali».
Ad ogni modo Grenell, già portavoce di quattro ambasciatori Usa all’Onu , ha ringraziato Romney per aver espresso in modo chiaro «che il mio essere gay dichiarato non fosse un problema per lui e il suo staff». Inevitabile, dopo l’annuncio delle dimissioni, l’attacco dei democratici: «Oggi abbiamo appreso che nel 2012 un candidato repubblicano alla presidenza non può avere un gay come portavoce», ha scritto in un tweet Teddy Goff, direttore digitale della campagna di Obama.
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