Un doodle per ricordare (nel centenario della sua nascita) Alan Turing, padre dell’informatica. Nella home di Google si può decodificare la parola “Google” utilizzando nella sequenza l’uno e lo zero del sistema binario, simulando quindi la “macchina di Turing” (una scatola nera che obbedisce a istruzioni predefinite considerata lo stato embrionale del computer).
Considerato una delle menti scientifiche più eccelse di tutti i tempi, Turing fu tra i migliori crittoanalisti che durante la Seconda Guerra Mondiale operavano in Inghilterra, decifrando i messaggi scambiati da diplomatici e militari dell’Asse.
A causa della persecuzione omofoba che il governo britannico portò avanti nei suoi confronti, morì suicida a soli quarantuno anni. Nel 1954 Alan Turing ingerì una mela avvelenata con cianuro di potassio. Il verdetto ufficiale: “Causa del decesso: cianuro di potassio autosomministrato in un momento di squilibrio mentale”. Soltanto il 10 settembre 2009 vi furono scuse ufficiali da parte del governo britannico. Il primo ministro Gordon Brown, dopo una petizione e una campagna Internet, riconobbe che Alan Turing fu oggetto di un trattamento omofobo.
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