Conservare memoria del passato è fondamentale: con questo intento Google si appresta a compiere un lavoro importante ed impegnativo: salvare 3000 lingue in via d’estinzione.
Nell’ambito dell’Endangered Languages Project, professionisti nella conservazione della lingua creeranno un gigantesco archivio composto da manoscritti del XVIII secolo, articoli di giornale e file audio-video.
Saranno l’Istituto universitario per la tecnologia e l’informazione sulle lingue dell’Università del Michigan dell’Est insieme al Consiglio culturale dei popoli primi a gestire il sito relativo al progetto.
“Documentare le oltre 3.000 lingue che sono sul punto di sparire è una tappa importante per preservare la diversità culturale, rendere onore al sapere dei nostri antenati e dare strumenti di studio ai nostri giovani”, si legge in un comunicato ufficiale dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin. Con la tecnologia ora a disposizione sarà possibile anche registrare su una piattaforma, in alta qualità, discorsi dei parenti più anziani tra i depositari di queste antiche lingue prima che sia troppo tardi.
I criteri per stabilire se una lingua sia in via d’estinzione sono tre: il numero di locutori attualmente in vita; l’età media dei locutori nativi e/o fluenti; la percentuale della generazione più giovane che acquisisce confidenza con la lingua in questione.
Tra le altre, stanno morendo l’Ainu in Giappone, il Corso, il Sardo ed il Bretone.
Paola Totaro
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Europa3 Marzo 2024La maglia multicolore che unì basket, musica e TV per la Lituania libera dall’URSS
- Universali3 Marzo 2024Il vero significato di Bambi (e perché Hitler ne era ossessionato)
- Universali29 Febbraio 2024Hedy Lamarr, la diva di Hollywood che “concepì” Wi-Fi e Bluetooth
- Europa28 Febbraio 2024La tregua di Natale del 1914, quando la guerra si fermò per una notte