A meno di sei mesi dalle elezioni, Barack Obama durante una conferenza stampa alla casa bianca, il tempio storico della democrazia americana, ha dovuto fare i conti con un clima di forte contrapposizione politica. Mentre veniva presentata la nuova sanatoria grazie alla quale circa 800mila giovani clandestini, entrati nel Paese da bambini, avranno un normale permesso di soggiorno, un blogger conservatore ha iniziato a inveire contro Obama.
Si chiama Neil Munro e lavora per il Daily Caller, una testata web. Mentre Obama precisava che questo provvedimento non è un è “un’amnistia”, Munro lo ha interrotto gridandogli: “Perché favorisci gli stranieri a scapito degli americani?”. “Mi scusi signore – ha risposto irritato Obama- ma non è il momento delle domande”. Munro ha continuato il suo show insistendo per poter fare le domande continuando ad urlare: “Tanta gente non ha lavoro, l’economia non va bene”.
Obama dopo aver finito di parlare ha voltato le spalle e se ne è rientrato nei suoi uffici. Brian Steller, del New York Times ha chiamato il direttore del Daily Caller, Tucker Carlson, che ha difeso il suo reporter su tutta la linea dicendo: “Come regola generale, i giornalisti stanno là per fare le domande”. Nessun passo indietro quindi. L’episodio rimane un fatto marginale ma non manca chi vede in questo una tendenza pericolosa in una campagna elettorale che, a sei mesi dal voto, dimostra cenni estremisti e non moderati.
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