Bambini minacciati dall’acqua-killer, l’acqua inquinata da concimi e scorie umane e dalla povertà che colpisce oltre il 38% di essi. Tutto ciò succede a Gaza e la denuncia arriva da Save the Children che, a cinque anni dall’embargo che ha drasticamente ridotto il volume delle merci e degli aiuti umanitari in arrivo a Gaza, ha diffuso un rapporto sulle condizioni sanitarie di centinaia di migliaia di famiglie e dei loro bambini, e lanciato un appello alle autorità israeliane e palestinesi e alla comunità internazionale per un intervento immediato.
“L’unica fonte di acqua corrente disponibile a Gaza è terribilmente pericolosa perché contaminata da concimi e scorie umane”, si legge nella nota. “Con 1 milione e 700.000 persone ammassate in appena 365 kmq – di cui oltre 800.000 sono bambini – lo stato di salute per migliaia di persone è gravemente a rischio a causa del blocco imposto nel 2007 al transito di merci e persone. Migliaia le famiglie impossibilitate ad acquistare o produrre derrate alimentari, ed il rischio di malnutrizione cronica resta alto, colpendo il 10% di bambini al di sotto dei 5 anni; l’anemia, solitamente provocata da deficit alimentari e in particolare di ferro, affligge il 58.6% dei bambini in età scolare, il 68.1% dei bambini tra i 9 e i 12 mesi e il 36.8% di donne in stato di gravidanza”.
L.G.
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