La strage di Hula, in cui sono morte più di 100 persone, sarebbe opera di “gruppi armati” con l’obiettivo di “incoraggiare l’intervento straniero” in Siria. A sostenerlo è il Generale Kassem Jamaleddine, responsabile dell’inchiesta governativa sulla strage. “Sembra che tutte le vittime appartenessero a famiglie pacifiche che si erano rifiutate di rivoltarsi contro il governo o prendere le armi e che avevano avuto dissidi con i gruppi armati”, ha continuato il Generale, affermando che lo scopo del massacro sarebbe stato quello di “eliminare totalmente la presenza del governo nella regione”. “Uccidere i bambini non soddisfa nessun nostro obiettivo, ma quelli di gruppi armati”.
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