Test sulla “purezza etnica” non si sentivano da un po’ di tempo. Ci ha pensato un deputato dell’estrema destra ungherese che si è sottoposto ad analisi cliniche per dimostrare di essere geneticamente “puro”, ovvero di non avere nel corpo “geni rom” e “geni ebrei”.
Lo scandalo è scoppiato giorni fa a Budapest, quando su vari siti è stato pubblicato il certificato stilato dal Nagy Gén, un laboratorio privato, in cui è stato oscurato il nome del politico che ha richiesto l’atto. Secondo la stampa locale si tratterebbe di un parlamentare del Jobbik, il partito di ultradestra che ha ottenuto il 17% dei voti alle ultime elezioni.
Immediata è stata la condanna da parte delle istituzioni pubbliche e scientifiche ungheresi. L’Ett, il Consiglio per la ricerca medica in Ungheria ha definito “professionalmente sbagliato, eticamente inaccettabile e illegale” il documento. Anche la Società Europea di Genetica Umana si è associata alle condanne, ribadendo l’assenza di basi scientifiche sul test fatto dal parlamentare e sottolineando la grave violazioni dei diritti umani.
Lydia Gall, ricercatrice di Human Rightis Watch per l’Europa orientale ha detto: “Nella situazione di grave tensione nazionalistica che vive l’Ungheria, dove la violenza razziale contro i Rom è in crescita, è preoccupante che un deputato sia ricorso a un attestato di “purezza razziale” per confermare la sua “purezza” ungherese ai potenziali elettori. Azioni del genere aumenterebbero solo l’odio verso le minoranze, in particolare ebrei e rom”.
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[…] Peccato che i suoi colleghi di partito non la pensino allo stesso modo visto che uno di essi aveva fatto scalpore per essersi sottoposto ad un test genetico per dimostrare che nelle sue vene scorresse solo puro sangue ungherese. […]