L’italia ha bisogno di lavoratori qualificati. Per questo il governo ha recepito con un decreto, la direttiva europea 2009/50/CE.
Il decreto legislativo “Condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi Terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati”, che entrerà in vigore il prossimo 8 agosto, si rivolge ai lavoratori stranieri altamente qualificati, facilitandone l’ingresso ed il soggiorno e rilasciando loro un super permesso di soggiorno, la Carta Blu, che dà più diritti rispetto agli altri immigrati.
I lavoratori qualificati potranno entrare in Italia al di fuori delle quote e potranno essere assunti in ogni momento dell’anno, in base alle esigenze delle aziende e indipendentemente dall’emanazione del decreto flussi. Sarà applicabile anche ai cittadini stranieri che sono già qui regolarmente e che hanno i requisiti previsti dal decreto.
E’ considerato “lavoratore straniero altamente qualificato” chi ha completato in patria un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e ha ottenuto la relativa qualifica professionale che rientri nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione Istat delle professioni CP 201.
Per poter accedere a professioni regolamentate dovrà però avere anche i requisiti previsti dalla legge italiana.
Nel primo livello indicato nel decreto compaiono, ad esempio, gli alti dirigenti, nel secondo figure come informatici, ingegneri, medici, agronomi e professori, nel terzo una più vasta platea di professioni considerate “tecniche”, dai contabili ai programmatori, dagli analisti di laboratorio agli assistenti sociali, dagli agenti di viaggio agli animatori turistici.
Le imprese che assumono il lavoratore dovranno essere in grado di garantirgli un contratto di almeno un anno e uno stipendio annuale lordo che “non deve essere inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria”. Circa venticinquemila euro, quindi.
I datori di lavoro dovranno presentare le domande di assunzione agli Sportelli Unici per l’Immigrazione, le quali dovranno rispondere entro 90 giorni. Procedure più veloci sono previste per le aziende che hanno stipulato protocolli d’intesa con il ministero dell’Interno.
Al lavoratore verrà riconosciuto uno speciale permesso di soggiorno elettronico chiamato “Carta Blu Ue”.
La card sarà di durata biennale se il contratto è a tempo indeterminato, o di durata pari a quella del rapporto di lavoro più tre mesi se il contratto è a termine, che gli permetterà di beneficiare di un trattamento “pari a quello dei cittadini”. Per i primi due anni, potrà però esercitare in Italia solo lavori che rispettano le condizioni per le quali è stato rilasciato il permesso, e, indipendentemente dalla durata del documento, potrà farsi subito raggiungere qui dai familiari chiedendo un ricongiungimento.
Potranno lavorare in Italia senza chiedere visti di ingresso i lavoratori stranieri altamente qualificati che hanno già soggiornato per almeno 18 mesi in un altro Stato dell’Ue ed abbiano lì ottenuto una Carta Blu. Successivamente, anche chi avrà ottenuto la Carta Blu in Italia potrà spostarsi facilmente, dopo un anno e mezzo, in un altro Stato dell’Unione, ma a patto che anche questo abbia recepito la direttiva europea.
(fonte stranieriinitalia.it)
P.T
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