Un’irruzione delle truppe del Governo somale, coordinata con i contingenti dei Soldati dell’Unione Africana, ha portato alla scoperta di un centro di addestramento per bambini kamikaze. La struttura è stata rinvenuta venerdì scorso, tra le strade del quartiere Waharade, nel cuore di Mogadiscio, la capitale della Somalia.
I militari, al termine delle operazioni d’assalto, si sono trovati davanti a una sorta di “collegio”, in cui venivano impartite, a bambini tutti minori di 10 anni, lezioni di comprensione del Corano: i piccoli discepoli subivano un percorso educativo estremo.
Un indottrinamento radicale, che prendeva le mosse dall’incatenamento fisico, imposto loro durante lo svolgimento delle lezioni, per terminare nell’apprendimento dei concetti del martirio e del suicidio. A detta dei militari, l’istituto sarebbe riconducibile ad una complessa organizzazione fondamentalista, tra le cui fila figurerebbero sia esponenti di Al Qaida, il più noto movimento paramilitare e terrorista islamico, sia appartenenti al gruppo insurrezionalista islamista Al Shabab, cellula di fervidi sostenitori della Sharia e attiva anche nella difesa del territorio somalo.
Sono stati gli stessi educatori, che costringevano i bambini somali a restare legati durante le lezioni e impartivano la disciplina del sacrificio estremo del suicidio, a spiegare il motivo della assoluta severità del centro: i bambini andavano legati per impedire le fughe improvvise e per evitare che si sottraessero ai continui indottrinamenti. Molti di loro, infatti, scappavano prima dell’inizio delle lezioni. Che erano, in realtà, veri e propri “lavaggi del cervello”: sull’importanza e la bellezza del Paradiso, sulla radicale comprensione del Corano, sull’accesso alla felicità eterna, possibile solo facendosi esplodere per volere di Allah. Nessuno, tra i genitori dei piccoli, era a conoscenza delle condizioni drammatiche imposte dal centro educativo.
A seguito dell’arresto dell’insegnante del centro, è al vaglio dei militari l’ipotesi se, nei recenti attentati riconducibili alla lotta fondamentalista islamica, siano stati fatti esplodere ragazzini provenienti dalla scuola di Mogadiscio. Se dovesse essere confermata la possibilità, le forze somale dovranno accertare identità, età e numero dei bambini sacrificati. Al termine dell’operazione, il Governo ha lanciato un appello al Paese, esortando tutti genitori a vigilare costantemente sul percorso educativo dei loro figli: perché rischiano quotidianamente, giocando e divertendosi, quando non subendo violenze fisiche, di dover apprendere il sacrificio della loro giovane vita.
Emilio Garofalo
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e quando verrà chiesto alla neonata sepolta viva, per quale colpa sia stata uccisa, e quando saranno dispiegati i fogli, e scorticato il cielo, e attizzata la Fornace, e avvicinato il Paradiso, ogni anima conoscerà quel che avrà prodotto. (Sūrat At-Takwīr)