Chi era Shamir, ex premier e terrorista della Banda Stern

Per due volte primo ministro (dal 1983 al 1984 e dal 1986 al 1992), Icchak Jeziernicky (questo il vero nome del politico israeliano, di origini polacche) emigrò nel 1935 in Palestina. Fu membro del gruppo terroristico sionista Irgun e della Banda Stern (di cui, dopo la morte del fondatore Avraham Stern, divenne leader). Tra i responsabili dell’attentato dinamitardo del 1946 all’hotel King David di Gerusalemme (sede del comando del mandato britannico) e di quello che distrusse l’ambasciata britannica a Roma, autorizzò direttamente l’uccisione del mediatore dell’Onu Folke Bernadotte nel 1948.

Dopo la fondazione dello Stato d’Israele Shamir lasciò le armi e, dopo una breve pausa in cui si dedicò al commercio, entrò nel Mossad dal 1955 al 1965; nella sua carriera all’interno dei servizi segreti israeliani coordinò l’Operazione Damocle, nata per uccidere gli scienziati tedeschi, ex nazisti, che lavoravano al programma missilistico egiziano. Membro del partito conservatore Likud fin dalla fondazione (1977), di cui fu leader dal 1983 al 1992, fu deputato alla Knesset, ministro degli esteri e primo ministro. Lasciò la politica attiva nel 1996.

Yitzhak Shamir è spesso ricordato anche per questa sua affermazione, scritto nell’estate del 1943 sul giornale nazionalista “Hehazit [The Front]“: “Né l’etica ebraica né la tradizione ebraica possono escludere il terrorismo come mezzo di combattimento. Siamo molto lontani dal farci scrupoli morali fino a quando la nostra guerra nazionale va avanti. Abbiamo di fronte a noi il comando della Torah, la cui moralità sorpassa quella di ogni altro corpus giuridico nel mondo: ‘Voi li cancellerete fino all’ultimo uomo’. Siamo particolarmente lontani dal farci scrupoli morali nei riguardi di qualsiasi nemico, il cui degrado morale è qui universalmente riconosciuto”.

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