“Sei una scimmia, stai in gabbia”. La stupidità ai tempi dei social network non ha demarcazioni e a farne le spese è stata la judoka brasiliana Rafaela Silva che ha promesso: non li utilizzerò più.
Il fatto – La decisione di chiudere l’account twitter è nata dopo l’incontro di ieri della categoria57 kg. Rafaela Silva, tra le favorite per il podio, durante l’incontro è stata squalificata per quello che i giudici di gara avevano ritenuto fosse stato un colpo illegale. A causa di questo aveva avuto una crisi di pianto e convulsioni durate per più di un’ora.
Una volta tornata al villaggio aveva trovato sul proprio account twitter una serie di insulti razzisti a cui aveva deciso di rispondere a tono. Dopo essere stata rimproverata dai suoi dirigenti, aveva chiesto scusa e deciso di chiudere il suo profilo. Ma la ct della nazionale brasiliana di judo, Rosiclei Campos, celebre nell’ambiente del judo per il suo modo di agitarsi a “bordo campo” e di incitare le sue atlete, ha duramente condannato l’accaduto.
”Mi chiedo in che razza di paese ci troviamo – ha detto -, visto che la gente dice certe cose ad una persona di colore. Le hanno scritto che è una scimmia e dovrebbe stare in gabbia: e poi vi meravigliate se questa ragazza ha avuto una reazione disperata”.
Le origini – Rafaela Silva proviene da una famiglia poverissima della favela di Cidade de Deus, la più violenta di Rio de Janeiro. Si è dedicata al judo, sport che non avrebbe mai potuto permettersi di praticare, grazie ad un progetto sociale per i ragazzi della favela ideato dall’ex judoka ed ora personaggio televisivo Flavio Canto.
”Io penso che in gabbia – ha sottolineato ancora la ct brasiliana – dovrebbe stare l’animale che scrive e dice certe cose. Stiamo parlando di un’atleta olimpica e di una persona stupenda. Che nazione è questa dove il colore della pelle di un altro influenza il comportamento delle persone. Io capisco la reazione di Rafaela, è molto giovane e già si sente dare della scimmia: non è pronta a sopportare certe offese. Veniva da una sconfitta crudele ed ingiusta, e dopo quel pianto a dirotto così lungo torna al villaggio, apre il computer e trova certe offese scritte da imbecilli”.
Social network – Dopo l’accaduto Ney Wilson, coordinatore ma anche psicologo della Selecao del judo, ha consigliato a Rafaela di lasciar perdere i social network. ”E’ stata una grande lezione per tutti noi – ha detto -. I social network sono molto pericolosi. Forse sarò un ingenuo, ma non avrei mai immaginato che una cosa del genere potesse accadere”.
Luca La Gamma
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Americhe20 Dicembre 2024Usare l’AI per ridare un’identità a 10 milioni di schiavi afroamericani
- Centro e Sud America20 Dicembre 2024Capoeira, la ‘danza’ che preparava gli schiavi alla libertà
- Nord America19 Dicembre 2024La vita straordinaria di Elizabeth Miller, da Vogue a reporter di guerra
- Europa19 Dicembre 2024La doppia vita di Solomon Perel, nella Hitlerjugend per sopravvivere all’Olocausto