Il referendum sulla destituzione del conservatore Traian Basescu, presidente della Romania, è risultato non valido poiché l’affluenza alle urne non ha raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto, come da legge. L’affluenza è stata del 46,13% e quindi Basescu rimane al suo posto e non sarà destituito. Ieri sera dal suo seggio elettorale, dopo la chiusura delle urne, il presidente ha dichiarato: “I romeni hanno respinto il colpo di Stato di 256 parlamentari guidati da Victor Ponta (il premier) e Crin Atonescu (presidente ad interim), i capofila dell’Unione social liberale. Voglio ringraziare coloro che, superando la collera, hanno capito che il referendum non era su Basescu, ma sull’Europa”.
Un’allusione alle misure di austerity varate in nome della disciplina fiscale richiesta dal Fondo monetario internazionale e ai timori dell’Ue riguardo l’affondo lanciato dal primo ministro contro la Corte costituzionale. La maggioranza del centro sinistra, promotrice del referendum, si diceva certa del superamento del quorum e il primo ministro Ponta, mettendo in dubbio la legittimità del capo dello Stato dopo il voto, ha dichiarato: “Qualsiasi politico che ignora la volontà di milioni di elettori è tagliato fuori dalla realtà”. Basescu in passato è già sopravvissuto ad un referendum per la destituzione svoltosi nel 2007.
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