di Eleonora Dutto
I primi di agosto, dopo un mese di viaggio, sono arrivata a Brisbane e ho deciso di fermarmi qui almeno per i prossimi tre mesi.
Molte persone mi hanno chiesto perché proprio Brisbane e non altre città. Beh, prima di tutto questa è la stagione invernale e qui il clima è ideale, tra i 10° e i 25°, mentre a Sydney e Melbourne, a Sud-Est della costa australiana, gli inverni sono molto più rigidi. Brisbane è la terza città per popolazione, per questo ho immaginato potesse offrirmi buone opportunità lavorative ma una minor competizione.
Ho trovato una casa davvero incantevole, proprio a ridosso di una zona universitaria e di un’affascinante via commerciale, chiamata South Bank, lungo il fiume Brisbane. E solo pochi passi più avanti si incontra West End, quartiere giovanile ed “alternativo” della città. È la dimensione che preferisco: una grande città ricca di stimoli e distrazioni, ma in un contesto a dimensione d’uomo, con strade larghe e poco trafficate, case basse che lasciano respirare il cielo, il lungo fiume con le sue aree verdi e passeggiate ricche di ristoranti e caffè all’aperto.
La ricerca della casa non è stata difficile ma stancante, perché mi ha impegnato costantemente per 5 giorni senza lasciarmi il tempo di pensare ad altro; ero ospite da un ragazzo della community di couchsurfing mentre facevo le mie ricerche e non volevo approfittare della sua disponibilità per troppo tempo.
La maggior parte del lavoro di ricerca l’ho speso su internet, cercando gli affitti migliori nei diversi siti che pubblicano gratuitamente le offerte disponibili (il più famoso a livello internazionale è gumtree.com). Escono nuovi annunci ogni ora: la tempestività è fondamentale quindi, con una sim nazionale, ho dovuto telefonare e prendere rapidamente gli appuntamenti per visitare le case.
Ho visitato almeno una decina di case, qualcuna era davvero troppo sporca anche per una persona adattabile come me, altre troppo lontane dal centro, alcune eccessivamente costose e, non poco importante, anche senza internet. Invece Lei, la mia casa ideale, aveva tutte le caratteristiche che desideravo e anche altre inaspettate: una casa condivisa con persone di altre nazionalità, molto pulita, ad un prezzo ragionevole con le spese incluse, a 10 minuti di distanza a piedi dal centro, un piccolo giardino con il barbecue, strumento immancabile in ogni casa australiana, e il tavolo da ping pong! Non ho lasciato passare un minuto: l’ho presa nel momento stesso in cui l’ho vista.
In Italia avevo raccolto molte informazioni e avevo costruito l’idea di un paese strettamente corretto, in cui la legalità era naturale in tutti i contesti, ma forse anche in Australia esistono le eccezioni: per la mia stanza non ho firmato nessun tipo di contratto, semplicemente un foglio scritto in word dal proprietario di casa, con elencati i punti dell’accordo, ovvero solo 2 settimane di caparra, 3 mesi di permanenza assicurati e di ricevere l’affitto in contanti ogni due settimane.
Grazie alle innumerevoli ore spese su internet alla ricerca di un affitto ho un’idea abbastanza reale dei costi delle stanze da queste parti. In Australia, come in Gran Bretagna, affitti e stipendi sono intesi per settimana: l’affitto di una stanza singola a Brisbane varia tra i 120 ai 200 dollari australiani a persona per settimana, più o meno spese comprese; le stanze doppie variano dai 170 ai 300 dollari australiani a settimana per stanza. La maggior parte dei proprietari chiedono una cauzione (bond) di almeno 4 settimane e di firmare un contratto per 3 o 6 mesi.
Trovato un bel tetto sopra la testa, il passo successivo è stato la ricerca del lavoro. L’argomento è ampio e delicato per capire virtù e vizi di questo Paese; entrerò nei dettagli nei prossimi racconti.
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grazie Eleonora! 🙂
tutto il mondo e paese noi stranieri che siamo in italia ci trattano di tutti i colori ma gli italiani che sono all estero!!!!!!!!!!!!
Uno dei miei conquilini è australiano l’altro colombiano,entrambi pagano in nero.
Il proprietario è un businessman cinese con un paio di ristoranti nel centro della città.
Su questo aspetto quindi non ho visto differenza, sulla domanda in generale se gli australiani vengono trattati come gli immigrati sto raccogliendo diversi spunti ma ancora non posso darti un’opinione precisa!
Strada facendo lo scopriremo insieme.
Grazie per l’interesse
Eleonora
Purtroppo il “nero ” non ha confini! i trasporti come funzionano? E i tuoi coniquilini sono Australiani e anche loro come te pagano in nero? Scusano quello che vorrei capire e’ se gli stranieri vengono trattati così o tutti!!! Grazie mille Per il diario davvero bello