Sono circa 1000 le prostitute giunte a Londra in occasione delle Olimpiadi. La notizia giunge tramite la Bbc, che ha analizzato i dati di arresti e raid della Metropolitan Police nell’ultimo periodo. L’allarme venne dato già nel 2010, dall’allora ministro per le Olimpiadi britannico Tessa Jowell: “Ogni grande evento sportivo è un magnete per tanti malintenzionati. Farò di tutto per evitare il traffico di donne a Londra 2012”. Evidentemente gli sforzi non sono serviti.
In sei mesi la Polizia londinese ha effettuato 70 raid, 40 in più rispetto a quelli messi in atto nel West End, zona della città dove già normalmente il fenomeno della prostituzione è presente. Nei primi sei mesi del 2012 sono state denunciate oltre 1000 persone quanto tutto il 2011. Gli attivisti per i diritti civili londinesi si sono attivati per sollecitare le autorità ad impegnarsi maggiormente affinché la piaga dello sfruttamento cessi o almeno diminuisca il più possibile: “Bisogna colpire gli sfruttatori della prostituzione, non prostitute o prostituti. La vera colpa è loro, non di chi è costretto a vendersi al miglior offerente”.
Il Tower Hamlets Residents Solidarity Group ha già raccolto 200 firme, da presentare al Comune di Tower Hamlets, uno dei “borough” (distretto amministrativo) della capitale, per chiedere un “cambio di marcia nella lotta alla prostituzione”. Anche la End Violence Against Women Coalition è sulla stessa linea : “Chi si vende lo fa per vivere. Chi obbliga gli altri a vendersi invece è un criminale”.
C’è pure il punto di vista di chi sulla prostituzione ci guadagna e che aveva previsto il giro d’affari del periodo olimpico. Dennis Hof, già proprietario di una casa d’appuntamenti del Nevada, all’inizio dell’anno chiese ufficialmente di poterne aprire una legale anche a Londra, pagando quindi le tasse dovute. Ovviamente la richiesta venne negata ma ora Hof alla Bbc dichiara: “Se lasciamo tutto alla criminalità, sarà molto peggio. Così le gang dell’Europa dell’est, albanesi e africane stanno portando decine se non centinaia di donne a prostituirsi per le strade di Londra od in case private. Un enorme rischio per la salute dei londinesi, a causa di malattie, droga e violenza”.
Sul fronte della prevenzione, l’organizzazione olimpica ha fornito agli atleti partecipanti alle gare di Londra 2012 15 condom a testa, 150 mila in tutto. Molti di più di quanti ne fornì Pechino con i suoi 100 mila, o Sydney 2000, 70 mila o ancora Seul 1988 quando i profilattici distribuiti furono solo 8 mila.
Paola Totaro
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