Usa, il Tesoro congela i beni di Casalesi e Contini: “Via la camorra”

Antonio Iovine durante l'arresto del 17 novembre 2010

Agendo nell’ambito di competenza, e riconosciuta l’autorità di imporre “sanzioni che puntano al crimine organizzato transnazionale”, il Tesoro americano ha assestato un duro colpo alla camorra, sanzionando tre esponenti del clan dei Casalesi e due dei Contini: tra i primi, Antonio Iovine, Michele Zagaria e Mario Caterino. Tra gli altri, invece, Paolo Di Mauro e Giuseppe Dell’Aquila.

I cinque boss sono stati raggiunti da un provvedimento, in forza del quale sono stati congelati gli asset mantenuti nel territorio statunitense e proibite tutte le transazioni con i cittadini americani. Una decisione che, innanzitutto, punta a espellere la camorra, potente organizzazione criminale di stampo mafioso sorta in Campania, dal sistema economico globale e, in secondo luogo, mira alla tutela dell’impianto finanziario americano, proteggendolo dal riciclaggio di denaro sporco.

L’obiettivo del dipartimento diretto dall’economista Timothy Geithner, il banchiere nominato nel 2009 Segretario al Tesoro degli Stati Uniti dal Presidente Barack Obama, è colpire i proventi criminali che potrebbero trovare canali di investimento in America. Operazioni finanziarie che consentirebbero, ai clan, di rinverginare le loro ricchezze.

È stata colpita la camorra perché, come si apprende dalla nota governativa, essa costituisce “una delle maggiori organizzazioni criminali d’Europa”, in grado di agire indisturbata nelle più fitte ramificazioni del crimine internazionale. Riciclaggio di denaro, contraffazione, corruzione ed estorsione: questi sono i principali affari delle famiglie camorristiche, divenute le premesse della stretta del Tesoro sui cinque boss dell’organizzazione.

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Un’operazione, quella promossa dal dicastero del governo federale che gestisce i conti dell’intero Paese, di certo non “isolata”. David S. Cohen, Sottosegretario per il terrorismo e l’informazione finanziaria, ha fatto quadrato attorno al dipartimento, garantendo appoggio e continuità all’azione di contrasto alla malavita organizzata.

“Continueremo a perseguire i membri della camorra”- ha dichiarato Cohen, impegnato, sin dal suo insediamento, nel coordinamento e nella regolamentazione delle funzioni di intelligence, per individuare, con il solo obiettivo di distruggerle, le operazioni e le strategie di sostegno finanziario delle reti terroristiche internazionali.

Quella emessa contro i camorristi è una sentenza importante per la stessa sicurezza nazionale degli Stati Uniti, essendo un monito per chiunque intenda, con mezzi illeciti, minacciarla. Lo stesso Presidente Barack Obama, nel 2011, nel dichiarare guerra a chiunque “avesse messo a rischio la stabilità dei sistemi politici ed economici internazionali”, aveva investito il Tesoro Americano d’ogni potere. E l’ente federale, a distanza di un anno, non si è fatto trovare impreparato.

Emilio Garofalo


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