di Luca Iacoponi
Si definiscono franchising solidale: unire il know-how con un’idea no-profit. La base di partenza? Ago e filo. L’idea è tanto semplice quanto efficace. Lo spunto per il progetto ZYP nasce dal pensiero del premio Nobel per la pace 2006: il professor Yunus proponeva una forma di imprenditoria sociale che unisca al lato economico qullo solidale. Una sorta di no-profit profit. Gli obiettivi principali che il progetto ZYP si propone sono diffondere una mentalità imprenditoriale e di piccola impresa , creare “buoni posti di lavoro”, dare l’opportunità di mettersi in proprio essendo affiancati da uno staff di professionisti in grado di seguire le prime fasi dell’avvio dell’azienda e fare solidarietà attiva. Ognuno può diventare uno Zypper. L’investimento iniziale da fare è di 35000 euro. Il prezzo comprende la scelta della location, attraverso un’operazione di geomarketing che prevede analisi della zona a livello quantitativo e qualitativo degli abitanti, analisi della concorrenza e valore degli immobili. A questo si aggiungono le varie ristrutturazioni, secondo i classici colori del franchising, gli arredamenti necessari, la formazione del personale, la selezione delle sarte, la pubblicità iniziale, la prima fornitura (per un valore di 2000 euro), i computer, l’insegna e tutti i macchinari e gli strumenti necessari al laboratorio. Non a caso si chiama “pacchetto chiavi in mano”. Chi volesse aprire un punto vendita deve contattare l’azienda, la quale, effettuate le dovute analisi di marketing, si prende l’impegno di rendere attivo il punto vendita in un mese, periodo nel quale il futuro proprietario del negozio riceve un corso di formazione presso un altro punto vendita ZYP in Italia. Attivi nello stivale sono oltre 50 punti vendita e sono previste almeno sei nuove aperture. Ogni negozio offre almeno 400 tipi di lavorazione di tessuto diverse, con camerini, sale di attesa e listino prezzi visibile per mantenere un’etica comune di azione. Le royalties che il negozio versa al franchising, pari a 100 euro, finanzieranno nuovi progetti ZYP. “ZYP sartoria rapida in franchising Solidale è un progetto unico che possiamo definire ‘non solo profit’, in quanto ZYP guadagna sul chiavi in mano delle nuove aperture,ma ha deciso di rinunciare ai guadagni nel tempo devolvendo completamente in Solidarieta’ le royalties generate dalla rete”, si legge sul sito del franchising. Attualmente l’azienda ha progetti avviati in Ruanda e Brasile con cooperative interamente composte da donne, da anni riconosciute il vero motore dei paesi in via di sviluppo, e da poco è stato avviato anche un progetto in Ghana gestito dalla onlus italiana Aidworld che prevede l’assistenza pre e post natale per 30 mamme.
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