Presentato proprio pochi giorni fa, l’attesissimo iPhone5 continua a far parlar di sé; ma non per le ben note qualità, né per gli svariati utilizzi che offre, bensì per le discutibili condizioni in cui vivono gli operai che lo producono. La Foxconn, l’azienda cinese responsabile della produzione del gioiellino Apple, è da tempo criticata per il trattamento che riserva ai suoi lavoratori; a marzo i suoi dirigenti avevano però promesso che le condizioni degli operai sarebbero migliorate.
Promesse non mantenute, stando ai racconti di Wang Yu – giornalista dello Shanghai Evening Post infiltrato per 10 giorni nella Foxconn come operaio. Dopo i primi sette giorni di addestramento, come riporta il Guardian, Wang ha assemblato la parte posteriore dello smartphone col ritmo di cinque elementi completati ogni minuto. Per 10 ore. Cioè circa 3000 iPhone per ogni giorno lavorativo. Venendo pagato soltanto 27 yuan (cioè 4,27 dollari), con due ore di straordinario imposto.
A ritmi rapidissimi, e senza potersi concedere il benché minimo errore, scorrevano le ore. “Dopo diverse ore di questo ripetitivo lavoro, avevo un torcicollo terribile e un dolore muscolare al braccio. Un neo-assunto di fronte a me era stanchissimo e si sdraiò a terra per un po’. Il supervisore se ne accorse e lo punì facendolo stare in un angolo per 10 minuti, come ai vecchi tempi della scuola. Abbiamo lavorato senza fermarci dalla mezzanotte alle sei del mattino successivo, ma ci hanno chiesto di continuare a lavorare perché la produzione è basata sulla catena di montaggio e a nessuno è permesso di fermarsi. Ero così affamato e stremato“.
I dormitori puzzavano di spazzatura e sudore. Il giornalista ha scritto anche di scarafaggi negli armadi e di lenzuola sporche. Negli ultimi due anni, stando ai resoconti di chinalaborwatch.org, almeno 18 persone si sono suicidate negli stabilimenti Foxconn. Per evitare questi “effetti collaterali”, quindi, hanno sbarrato una delle finestre del dormitorio. Ai dipendenti è stato inoltre fatto sapere chi dovesse far suonare i metal detector verrà licenziato in tronco. Un lavoratore è stato addirittura licenziato per aver portato, in tasca, un cavo di ricarica Usb.
L’enorme azienda (che ha dato lavoro, dal 2010, a circa 935mila persone) citata nel rapporto Wang Yu – uscito in strategica concomitanza con la presentazione dell’iPhone 5 – non riguarda soltanto i prodotti Apple, ovviamente. La Foxconn produce infatti, parzialmente o in toto, anche merce per HP, Sony-Ericsson, Amazon e Dell.
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